Il Ritratto - Cuorinaviganti

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Il Ritratto

Testimoni del Risorto > Mezzi Spirituali > La musica come strumento
Ecco i nostri volti...

E’ Gesù che passa…

Gesù cammina sulle strade del mondo per incontrare e incontrarsi; è lui che prende l’iniziativa, che si avvicina, che ci scomoda; è lui che entra nella nostra vita, lì dove siamo. Gesù cerca e trova la gente nella propria situazione; lui va per le strade del mondo a cercare la gente là dov’è. Gesù è un appassionato dell’uomo. Passa accanto e… non sopra!!!

…e vede!

Gesù cammina con attenzione e con la preoccupazione di guardare, di vedere. E’ attento alle persone che incontra, ha sensibilità, vuole percepire tutte le loro necessità. Il suo occhio, come un raggio che fende le tenebre, va oltre le apparenze e sa guardare il cuore e scoprirne gli aneliti più profondi. Per questo sa fermarsi al momento opportuno, sa perdere tempo. E’ un vedere per conoscere ed è un conoscere per amare.


Chi l’avrebbe mai detto… proprio io !

C
hi l’avrebbe detto che un “pubblicano”, un peccatore, complice del sistema oppressore, un imbroglione, avrebbe catturato l’attenzione di Gesù? Gesù da parte sua gli dà tutta la sua attenzione e lo preferisce alla folla che lo segue, ma è vicina a lui solo fisicamente e col cuore è altrove. Una folla che sembra entusiasta perché ha visto i suoi miracoli, che cammina al suo fianco, ma in realtà è una folla statica che con sa decidersi a seguirlo veramente e finalmente .  Una folla che sembra interessata solo a vedere Gesù, quasi fosse un idolo,.. una folla che continua a vivere oggi in tutti coloro che non riconoscono Gesù come il Dio dell’umanità: che preferiscono mantenersi distaccati, stare a guardare e tenere le distanze.

Gesù non ci vuole spettatori, ma protagonisti!!!

In quale situazione Gesù chiama?

Gesù incontra e chiama la gente a seguirlo là dove si trova, nella propria situazione concreta. Va a porgere a ciascuno il suo invito là dove egli è, in una situazione comune, onesta come quella dei pescatori, oppure in un situazione disonorata e moralmente difficile come quella di Matteo. Gesù va dall’uno e dall’altro e li chiama.
Matteo, concretamente, viene incontrato “seduto al banco delle imposte”, nel suo luogo di lavoro che è anche motivo di isolamento, di rifiuto, di giudizio. Quello che è il luogo del suo peccato diventa il luogo del suo incontro salvifico.
Il cristiano riconosce che la sua chiamata gli viene rivolta là dove egli è: in una situazione geografica, ambientale, familiare, sociale, caratteriale, diversa. Dio ci incontra e chiama là dove siamo, invitandoci alla fede e alla sequela del Cristo. La chiamata, quindi, viene offerta a ciascun uomo e donna là dove loro si trovano, nella propria situazione.

Chiama per nome !

Gesù chiama attraverso un colloquio familiare. Vede Simone e Andrea, si avvicina loro, parla e li chiama(Mt 4,18-20). Vede Giacomo e Giovanni, si avvicina a loro familiarmente, parla e li chiama (Mt 4,21-22). Vede Matteo e anche a lui, singolarmente, si presenta, parla e lo chiama. Gesù si avvicina ad ogni uomo e donna, là dove loro sono, gli fa ascoltare quella parola di speranza e di fiducia che è la chiamata a seguirlo.

Gesù chiama a…

A Matteo Gesù rivolge una sola parola: gli dice “Seguimi”! Parola e sguardo sono il principio della creazione e per Matteo diventano principio di ricreazione. La parola che il Signore ci rivolge è una parola che crea.

E Gesù chiama ad andare dietro a lui, a percorrere la sua via, e quindi chiede soprattutto un’immensa fiducia in lui. Questo comando contiene la richiesta di lasciare tutto, di abbandonare, nel caso di Matteo, la sua sete di guadagno per amare solo lui e seguirlo. E’ un invito che richiede una fiducia totale, una donazione completa alla persona di Gesù e non ad una causa. Perché Gesù non dice: “vieni a fare una cosa o un’altra”, ma abbi fiducia della mia persona. Gesù ci chiede di aver fiducia di lui!!!
@ Hai fiducia nella Parola che oggi il Signore rivolge a te? Quali sono le tue paure? Quali sono i calcoli che stai facendo? In chi o in che cosa hai deposto la tua fiducia?

Alzarsi …

All’invito di Gesù, Matteo si alza(come dice Luca: ”lascia indietro ogni cosa”). Lui che era “seduto”, morto per il suo egoismo, per il suo desiderio di arricchirsi, viene risuscitato dall’Amore di Gesù che lo salva, lo libera, lo fa vivere da risorto. Ora ha trovato il vero tesoro. Il suo non è un atto stoico di rinuncia. E’ frutto della “grande gioia” di chi ha scoperto il tesoro nel campo, di chi ha trovato la “perla preziosa”(cf. Mt 13,44ss); è l’essere stati conquistati da Cristo Gesù(Fil 3,12). Matteo si alza per conquistarlo, perché è stato conquistato da lui.
Se avesse guardato se stesso e non Gesù, Matteo non si sarebbe alzato. Avrebbe detto: non sono degno di seguirlo! Alzarsi è una delle due parole che indicano la resurrezione: alzarsi o levarsi, sorgere o risvegliarsi. Rispondere alla sua chiamata è passare dalla morte alla vita, miracolo definitivo che restituisce l’uomo alla sua dignità di figlio.
Alzarsi è decidersi!!! E’ cambiare… non solo luogo, ma anche vita. E’ scomodarsi, appartenere ad un’altra classe sociale. Oggi ciattiamo, navighiamo, ma seduti, senza poter guardare negli occhi il nostro interlocutore, senza scomodarci. Tutto avviene in modo virtuale!!!
Matteo abbandona la sua professione , segue Gesù e comincia una vita nuova.


E a seguirlo…

Matteo si alza e si mette in cammino. Cammina chi ha una meta, chi è in ricerca, chi non si chiude nel suo mondo, nel suo nido, nelle sue comodità. Cammina chi non si sente soddisfatto della vita, chi sogna in grande, chi non si accontenta, chi cerca novità, chi sa “osare il futuro”. Mettersi in cammino vuol dire lasciare e uno lascia perché ha qualcosa di nuovo da scoprire.
Gesù ci chiama ad essere pellegrini, viandanti sulle strade del mondo, però molte volte preferiamo essere turisti: andiamo, vediamo, fotografiamo, paghiamo, compriamo e poi torniamo al posto di prima, al banco delle imposte, ci sediamo e la nostra vita non cambia!!!
Matteo cammina con una meta, con un ideale, con speranza, perché comincia la sua vita nuova come discepolo di Gesù. C’è dunque modo e modo di “camminare”, di crescere, di vivere,…

Qual è la speranza che ci fa camminare nella nostra vita?
Con chi stiamo camminando? Il nostro cammino ha una meta ?


Così Gesù,incontrando Matteo gli si rivolse,lo guardò  e lo esortò a seguirlo: vieni con me ! Chi di noi oggi alla luce  di quanto sappiamo, è disposto nel senso pieno della parola ,a lasciare tutto per seguire Gesù che chiama ?
Non  era semplice allora e non lo è oggi  ma l'amore di Cristo è sempre uguale,la sua Parola è immutata nel tempo come la sua Misericordia, la sua sapienza, la sua Parola, la sua chiamata.
La Parola di Dio è una ricchezza che non và nascosta, anzi perchè diventi  sempre più preziosa e grande và seminata, curata  e donata  come frutto prelibato a quanti hanno fame e sete di verità. La gioia che ne viene in cambio  è tale che illumina tutto ciò che è attorno a noi e mostra il meglio, l'essenziale per cui vivere e respirare,  è  questo l'amore.
Le cose che ascoltavano di Gesù aprivano il loro cuore  ad una speranza nuova ed attesa al tempo stesso Nessuno  aveva mai parlato e operato  come Lui e nessuna  forza al mondo avrebbe  potuto poi divenire  vera potenza  d'amore come quella di Cristo Signore. Allora fratelli al vieni e seguimi di Gesù  gridiamo il nostro vengo ....felici e  riconoscenti perchè Dio ci  ama e ci vuole tutti nel Suo Regno.


 
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